Economia internazionale: quello che devi sapere

Ti appassiona l’economia internazionale e vorresti approfondire l’argomento?
Stai pensando di frequentare una magistrale in scienze politiche e vuoi essere sicuro che la materia si allinei alle tue ambizioni e attitudini professionali?

In entrambi i casi ti consigliamo di leggere questo post nel quale ti forniremo una panoramica generale e sintetica della tematica, partendo dalla definizione e dalle teorie dei più noti economisti.

Concluderemo il post con un approfondimento dedicato alla materia affrontata in ambito universitario.

Definizione

Il sito della Treccani fornisce una definizione piuttosto esplicativa del concetto di economia internazionale:

“branca della scienza economica che si occupa di analizzare le cause e le conseguenze dei rapporti economici tra Stati-nazione”

La definizione continua con una piccola precisazione storico-cronologica che evidenzia come la materia si sia focalizzata per lungo tempo esclusivamente su due ambiti:

  1. Commercio internazionale
    Studia i flussi internazionali di beni e servizi e le politiche commerciali su prospettive di lungo periodo. Si assumono in tal caso due presupposti fondamentali ovvero l’assenza di monete diverse e l’immobilità internazionale dei fattori di produzione.
  2. Economia monetaria internazionale (successivamente definita ‘finanza internazionale’)
    Studia l’impatto dei movimenti di capitale e del rapporto tra partite correnti e reddito nazionale sul breve-medio termine. In tal caso si prende in considerazione il regime di cambio e il grado di mobilità dei capitali.

Il fenomeno della globalizzazione e dell’integrazione economica tra i paesi ha introdotto nuovi settori di studio e di approfondimento tra i quali le problematiche afferenti ai processi di globalizzazione.

Lo studio di avvale di strumenti di analisi microeconomici, per le economie dei singoli paesi, e macroeconomici, per i valori aggregati.

Le teorie degli economisti

Per comprendere a fondo la materia è d’obbligo analizzare le teorie formulate dai più famosi economisti.

Partiamo da Adam Smith, padre della teoria del vantaggio assoluto secondo la quale la ricchezza di un paese deriva dal lavoro, considerato a sua volta l’unico fattore per la creazione di un surplus.
Per chiarire ulteriormente: se un paese risulta essere più efficiente nella produzione di un bene e meno efficiente nella produzione di un altro per il quale risulta più efficiente un secondo paese, entrambi traggono vantaggi dallo scambio.

Segue la teoria dei vantaggi comparati di David Ricardo, secondo la quale ogni Paese tende a specializzarsi nella produzione di un bene relativamente al quale ha un vantaggio comparato (ad esempio un migliore impiego delle risorse o un minore costo delle materie prime).

Proviamo a fare un esempio per capire meglio.

Ipotizziamo la presenza del paese A e del paese B.
Prendiamo come esempio due prodotti: il pane e la pasta.

Il paese A risulta essere migliore del paese B nella produzione del pane e ‘leggermente’ migliore nella produzione della pasta.
Il paese B deve continuare a produrre pasta e deve continuare ad esportarla nel paese A.

Se il paese B non eccelle nella produzione di alcun prodotto, non significa che non possa o che non debba più produrre; per guadagnare dal commercio internazionale, non deve necessariamente essere il migliore.

La teoria di Ricardo basava il concetto di vantaggio comparato sulle differenze nelle tecniche di produzione ma non forniva alcuna spiegazione in merito.

Furono successivamente Heckscher e Ohlin ad esaminare le cause del vantaggio comparato e gli effetti del commercio internazionale sui due paesi.

vantaggio assoluto

Lo studio della materia all’università

Economia internazionale è una delle materie previste dal piano di studi del corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali attivato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.

La struttura didattica del corso mira a fornire ai corsisti le conoscenze indispensabili per analizzare i fenomeni economici internazionali e per interpretare i mercati finanziari.

Il percorso di studi affronta le principali tematiche e i dibattiti dell’economia internazionale; le cause e gli effetti della globalizzazione dei mercati; i modelli economici del commercio internazionale; le politiche commerciali.

La parte finale del corso prevede una panoramica sull’analisi finanziaria internazionale e sulle principali relazioni di equilibrio sui mercati.

Il piano di studi è articolato in 12 moduli, ognuno dei quali incentrato su uno specifico argomento; di seguito il dettaglio:

  • Globalizzazione e bilancia dei pagamenti
  • Teoria dei vantaggi comparati
  • Teoria delle dotazioni fattoriali
  • Equilibrio generale e commercio internazionale
  • Commercio internazionale e concorrenza imperfetta
  • Dumping ed economie esterne
  • Modalità internazionale dei fattori
  • Strumenti di politica commerciale
  • L’economia della politica commerciale
  • Politica commerciale nei paesi in via di sviluppo
  • Mercato dei cambi
  • Equilibrio dei mercati finanziari

Alla fine del corso lo studente avrà sviluppato le capacità necessarie per interpretare i fenomeni macroeconomici internazionali: commercio inter e intra settoriale, ragione di scambio, movimenti internazionali di capitale e di lavoro, protezionismo, politiche commerciali, commercio internazionale e sviluppo, tassi di cambio e condizioni di parità dei tassi di interesse.

Il corso si svolge a distanza, in modalità e-learning, e si sviluppa attraverso lezioni audio-video in streaming; il materiale didattico disponibile online comprende slide, dispense e test di autovalutazione.
Sono inoltre previste lezioni in web conference ed esercizi di economia proposti nell’ambito delle classi virtuali.

Per dettagli e info contattaci attraverso il modulo che trovi qui!


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