5 storie motivazionali di persone di successo da leggere assolutamente
A cosa serve leggere storie motivazionali di persone ricche e famose quando tutto intorno sembra congiurare contro di noi?
Semplice, serve a ritrovare la forza e l’energia per non arredersi; serve a ritrovare la motivazione, che rappresenta l’unico strumento efficace per raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia.
La vita ci mette continuamente alla prova, in ambito professionale, scolastico, familiare e personale, ma non tutto il male viene per nuocere; esistono tanti personaggi, noti e meno noti, che, nonostante partenze disastrose, sono riusciti a raggiungere traguardi importanti.
In che modo? Imparando e traendo spunti di crescita e miglioramento dalle sconfitte.
5 storie motivanti
In questo post l’Università Telematica Niccolò Cusano di Napoli, consapevole dei momenti di difficoltà e di impasse vissuti dagli studenti durante la frequentazione di corsi di laurea, master e percorsi di specializzazione, ha raccolto in questo post cinque storie di successo dalle quali trarre spunti di riflessione.
Nei paragrafi che seguono leggerai la biografia di cinque persone famose e di successo che partendo da zero e affrontando mille ostacoli sono riuscite ad ottenere risultati straordinari nel loro campo.
1 – Michael Jordan
Apriamo il nostro post dedicato alle storie motivazionali di persone di successo con quella di Michael Jordan, da molti considerato il miglior cestista di tutti i tempi.
A differenza di quanto accade solitamente in seguito ad un insuccesso, la sua spinta propulsiva è stata proprio il fallimento.
Lui stesso ha affermato:
‘il fallimento mi fa lavorare ancora più duramente’
E infatti, dopo essere stato scartato dalla squadra di basket delle superiori, piuttosto che arrendersi e abbandonare il sogno di diventare un giocatore professionista decide di continuare ad allenarsi, con impegno sempre maggiore.
Michael trascorre ore e ore sul campo; al sopraggiungere della stanchezza, anziché fermarsi, visualizza la lista della squadra senza il suo nome per sconfiggere la fatica e continuare gli allenamenti.
L’anno successivo riesce ad entrare finalmente nella squadra del liceo chiudendo la stagione con una media punti ‘piuttosto’ interessante.
Nonostante i successi ottenuti ha sempre continuato a lavorare duramente con l’obiettivo di migliorare, stagione dopo stagione, le sue performance sportive.
Ecco cosa ha dichiarato analizzando la sua carriera professionale-sportiva:
‘Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera. Ho perso quasi 300 partite. 26 volte, mi hanno dato la fiducia per fare il tiro vincente dell’ultimo secondo e ho sbagliato. Ho fallito più e più e più volte nella mia vita. È per questo che ho avuto successo.’
2 – Oprah Winfrey
È attualmente considerata una delle donne più potenti al mondo, oltre ad essere classificata come la persona afro-americana più ricca del XX secolo.
Stiamo parlando di Oprah Winfrey, un manager, un’opinion leader, un’icona femminista, una conduttrice, un’autrice, un’attrice e una filantropa; in altre parole una donna dalla forte personalità, con tanti interessi e pertanto attiva su differenti fronti.
La sua brillante carriera non è piovuta dal cielo ma è frutto di una forte motivazione che l’ha condotta a lottare con tutte le sue forze e capacità per raggiungere importanti obiettivi, professionali e sociali.
Oprah nasce povera e di colore per cui è costretta a fronteggiare le difficoltà di chi vive in una condizione considerata, negli anni ‘50, svantaggiata.
Vive in un ambiente degradato; subisce maltrattamenti e molestie sessuali.
Piuttosto che utilizzare la sua situazione come scusa per lasciarsi andare e arrendersi ad una vita infelice, si rimbocca le maniche e riesce a conseguire importanti successi scolastici.
La sua ascesa verso il successo ha inizio nel 1971, quando ancora studentessa vince un concorso pubblico per giovani talenti e inizia a farsi notare come conduttrice di un notiziario in una stazione radiofonica locale.
Dopo varie esperienze come conduttrice arriva l’opportunità che ha segnato la vera svolta nella sua carriera professionale: la conduzione di un talk show.
È così che prende forma The Oprah Winfrey Show, programma di grande successo andato in onda per ben 25 stagioni, dal 1986 al 2011.
La sua forza di volontà, la sua tenacia e il suo coraggio sono sintetizzate in una delle sue frasi più celebri:
“Io non guardo a me stessa come a una povera derelitta ragazza del ghetto che è riuscita a sfondare. Io penso a me stessa come a qualcuna che sin dalla tenera età sapeva di essere responsabile per se stessa e doveva riuscire a sfondare.”
3 – Walt Disney
‘Se potete sognarlo potete farlo’
La frase, forse, più famosa di Walt Disney racchiude perfettamente il senso del nostro articolo.
Utilizzando cinque semplici parole il papà di Topolino intende spronare i giovani a perseguire con tenacia le proprie ambizioni e i propri sogni, senza mai farsi ostacolare dagli eventuali insuccessi e senza farsi limitare da chi non è capace di sognare.
Ma scopriamo da quale esperienza di vita scaturisce tanta saggezza.
Walter Elias Disney nasce a Chicago nel 1901.
La sua infanzia è stata tutt’altro che spensierata; cresce lavorando nei campi e aiutando il padre a consegnare giornali durante la notte.
Nel 1918 decide di allontanarsi dalla famiglia e dalle rigide regole paterne per arruolarsi nell’esercito e partecipare alla Prima Guerra Mondiale.
La sua carriera professionale inizia con una serie di insuccessi.
Assunto come disegnatore di fumetti per un giornale viene subito licenziato, con motivazioni che oggi fanno davvero sorridere: scarsa immaginazione e assoluta mancanza di idee originali.
Per la gioia di intere generazioni di bambini Walt non si arrende e persevera nel suo intento di realizzare grandi cose.
Negli anni Venti, dopo una serie di fallimenti, arriva finalmente la svolta: nasce Mickey Mouse, il mitico Topolino, diventato uno dei personaggi iconici del mondo dei fumetti.
Da lì al successo mondiale dei cartoni Disney il passo è ‘breve’.
La Disney oggi vanta un fatturato che si aggira intorno ai 50 miliardi annui.
Concludiamo con una frase che vale più di tanti discorsi motivazionali:
‘L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare.’
4 – Steve Jobs
Quando si parla di motivazione e di persone che dal nulla sono riuscite a realizzare progetti importanti è d’obbligo citare la storia di Steve Jobs.
Tutti sappiamo che si tratta del fondatore della mela morsicata, Apple, il marchio di dispositivi mobile più famoso al mondo.
Prima però di diventare un imprenditore famoso e di successo ha dovuto affrontare più di qualche ostacolo.
Steve Paul Jobs nasce in California, nel 1955, e subito viene dato in adozione dai due giovanissimi genitori ancora studenti.
La famiglia adottiva è composta da Steve e Clara Jobs, rispettivamente un meccanico e una contabile, che vivono in condizioni economiche modeste.
A 17 anni, dopo aver conseguito il diploma alla Homestead High School di Cupertino, si iscrive al Reed College.
L’esperienza universitaria dura però soltanto sei mesi.
Steve abbandona il college e inizia a lavorare in Atari come sviluppatore di videogiochi.
Insieme a Steve Wozniak, socio e amico, nel 1976 fonda la Apple Computer, la società che solo 4 anni più tardi viene quotata in Borsa.
Quella che sembrava essere una carriera ormai avviata e conslidata inizia a vacillare quando Wozniak, in seguito a un incidente aereo, decide di lasciare la società.
Il nuovo entrato, John Sculley (presidente della Pepsi), non sembra essere particolarmente allineato alle idee di Jobs e nel 1985, a seguito dell’insuccesso di Apple III, riesce a ridimensionare notevolmente i poteri del fondatore fino ad estrometterlo.
A questo punto sarebbe stato facile lasciarsi prendere dallo sconforto e arrendersi al fallimento, ma Jobs decide di perseverare e fonda la Next Computer, società che qualche mese dopo acquisice la Pixar Animation Studios.
Nel 1995 Jobs ottiene il suo riscatto, rientrando in Apple e risollevandola definitivamente dalla crisi.
5 – Sylvester Stallone
Concludiamo il nostro post dedicato alle storie motivanti di personaggi di successo con un attore di fama mondiale, che tutti noi abbiamo conosciuto e apprezzato nella fortunata saga cinematografica di Rocky.
Chiudiamo il nostro elenco con il nome di Sylvester Stallone.
Siamo abituati a vederlo sugli schermi in grande forma fisica, cooraggioso, fiero e sicuro di sé; in pochi però sanno che dietro alla sua notorietà ci sono anni di enormi difficoltà economica, problematiche di salute e tanti fallimenti.
Michael Sylvester Enzio Stallone nasce il 6 luglio 1946 a New York, nel quartiere malfamato di Hell’s Kitchen, da genitori poveri.
A causa di una complicazione sopraggiunta durante il parto subisce una paralisi al lato sinistro del volto.
Come se ciò non bastasse durante l’adolescenza si ammala di rachitismo.
A scuola colleziona una serie di insuccessi.
A 15 anni si trasferisce dalla madre e dal nuovo compagno a Philadelphia, dove inizia a muovere i primi passi nel mondo dello sport, gettando le basi di quello che è diventato il fisico scultoreo per il quale in parte è diventato famoso.
Ritornato negli Stati Uniti si iscrive alla facoltà di drammaturgia, all’università di Miami, per avvicinarsi a quella che è sempre stata una sua grande passione: la recitazione.
La sua condizione economica può definirsi disastrosa; per pagarsi gli studi Stallone lavora come parrucchiere, come bigliettaio e come pulitore di gabbie in uno zoo.
Numerosi sono i suoi tentativi di sfondare nel mondo del cinema; dalle candidature come sceneggiatore alle partecipazioni a cast e provini la sua carriera non sembra intenzionata a voler decollare.
Dopo l’esordio come attore in un film porno Stallone si fa conoscere nel film del 1974 ‘The Lord of Flatbush’.
La vera svolta avviene nel 1976 quando durante l’incontro di boxe tra Muhammad Ali e Chuck Wepner Sly ha un’ispirazione, che decide di mettere subito su carta.
Nasce così la storia del personaggio Rocky, interpretato proprio da Sylvester Stallone.
Concludiamo con una dichiarazione fatta dell’attore italo-americano al raggiungimento dei settant’anni:
‘La mia vita è fatta per il 96% di fallimenti e per il 4% di successi’