Cos’è il bodyshaming?
Tra i neologismi dall’accezione negativa che ormai da tempo sono entrati a far parte del nostro vocabolario rientra il termine inglese bodyshaming.
Si tratta di una tendenza piuttosto diffusa, soprattutto tra i giovani, che nello specifico si esprime attraverso un’offesa che colpisce una peculiarità fisica.
Con l’avvento dei social network il fenomeno ha trovato nuovi canali di espressione, che purtroppo in alcuni casi rendono ancora più virale, e quindi più pesante, la derisione.
La diffusione del problema ha raggiunto livelli preoccupanti; il bodyshaming, oggi, è considerato un vero e proprio allarme sociale.
Bodyshaming: cos’è
Il termine inglese ‘bodyshaming’ significa letteralmente ‘far vergognare qualcuno del proprio corpo’.
Per comprendere meglio il concetto prenderemo in considerazione la definizione presente sul sito di Wikipedia, che riportiamo di seguito:
“Il bodyshaming o derisione del corpo, è l’atto di deridere una persona per il suo aspetto fisico; quasi qualsiasi caratteristica fisica può essere presa di mira: l’adiposità o la magrezza, l’altezza o la bassezza, la presenza, l’assenza o la cura della peluria corporea, il colore dei capelli e l’acconciatura, la forma o le dimensioni del pene, del seno, del bacino o delle natiche, la muscolatura, la presenza o meno di tatuaggi o piercing, o anche malattie e disturbi considerati antiestetici come l’acne o la psoriasi.”
Si tratta quindi di un insieme di atteggiamenti e pregiudizi che danno vita ad una sorta di bullismo, o cyber bullismo quando viene praticato attraverso il web.
Nel bodyshaming rientrano quindi tutte quelle frasi che risuonano nella testa di chi le ascolta come vere e proprie sentenze finalizzate a denigrare il corpo.
Nella maggior parte dei casi la denigrazione si scaglia contro lebpersone che fisicamente non rientrano in quelli che sono i canoni estetici, tra l’altro del tutto irreali, della società attuale, dove il grasso è visto come un nemico da combattere a qualunque costo.
Le persone in sovrappeso diventano quindi i bersagli ideali di questa sorta di bullismo.
Oggetto di bodyshaming possono essere anche i corpi tatuati, la pelle colpita da malattie, la cellulite, il modo di vestire di alcuni transgender.
Tra le vittime più colpite rientrano purtroppo anche le persone affette da disturbi alimentari quali l’anoressia o la bulimia.
Spesso chi giudica non si rende neanche conto dei danni che può provocare con qualche parola inappropriata.
Talvolta il giudizio viene fatto in maniera innocente, con la convinzione di dare un suggerimento utile, ma senza valutare l’eventualità di toccare tasti delicati legati a eventi o situazioni poco piacevoli per chi riceve il commento.
Altre volte invece si tratta di vere e proprie offese, fatte con l’intento di far star male le persone.
Per quanto riguarda i contesti in cui si verifica il fenomeno, tra i più comuni rientrano la scuola, il luogo di lavoro e la famiglia.
Piuttosto ricorrente oggi anche internet, e più nello specifico il mondo dei social network.
Gli hater che operano attraverso il web si sentono protetti da un nome falso e dal fatto che il commento non viene fatto vis a vis ma attraverso un dispositivo.
Vittime di bodyshaming, per la loro costante presenza sui media, anche i vip e i personaggi dello sport, che essendo quotidianamente ‘sotto i riflettori’ di giornalisti e paparazzi diventano i bersagli ideali di chi per passione o per vizio ama criticare e giudicare.
Come difendersi
Come accennato in precedenza, la società stabilisce dei canoni di bellezza ideali.
Siamo quotidianamente bombardati, dalla tv, dal web e dalle riviste, da immagini di donne e uomini bellissimi, apparentemente perfetti.
Tali modelli, spesso resi esteticamente ‘desiderabili’ dalla maestria di grafici e fotografi, diventano per molti una sorta di metro di paragone, che inevitabilmente determina quella che viene definita ‘bassa autostima’.
Se poi al basso livello di autostima si aggiungono le critiche e i giudizi negativi degli altri non è difficile comprendere i motivi per i quali si sviluppano problematiche di salute psico-fisica anche gravi.
I disturbi tipici e più frequenti sono quelli che afferiscono alla sfera alimentare.
Il desiderio folle e incontrollato di raggiungere il ‘peso ideale’ determina la tendenza ad iniziare diete self-made, impostate nella maggior parte dei casi sulla base di personali conoscenze e convinzioni.
Ne derivano risultati disastrosi, che rischiano di trasformarsi in vere e proprie patologie.
Chi subisce la critica può difendersi dalle conseguenze del giudizio lavorando profondamente su se stesso, cercando di prendere le distanze dai pensieri e dalle parole degli altri.
In sintesi, la vittima deve essere in grado di ritrovare una sicurezza interiore, se necessario anche attraverso un percorso di psicoterapia.
Anche per ciò che riguarda la dieta è necessario affidarsi a dei professionisti.
La figura ideale in tal senso è identificabile in uno psicologo esperto, che abbia conseguito una specializzazione post-laurea in Psicologia e del comportamento alimentare, e che sia quindi in grado di affrontare la problematica sia dal punto di vista psicologico che da quello strettamente alimentare.