Come studiare nonostante la stanchezza?

Quante volte nel corso della tua carriera scolastica ti è capitato di domandarti come studiare nonostante la stanchezza?

Sicuramente tante; e se ti trovi qui, adesso, questo è proprio uno di quei momenti.

Sentirsi stanchi al punto da non avere la forza e la voglia di mettersi sui libri è una condizione piuttosto comune e ricorrente, per tutti gli studenti.
Giovani, meno giovani, uomini, donne, liceali e universitari si ritrovano spesso nella situazione di dover affrontare lo studio nonostante la stanchezza. 

Come studiare quando si è stanchi?

Un periodo di forte stress emotivo e/o psicologico, gli impegni lavorativi, un esame particolarmente difficile, esami ravvicinati da preparare in poche settimane, particolari situazioni familiari: sono alcune delle motivazioni che determinano una scarsa propensione alla concentrazione e allo studio.
In altre parole una stanchezza che compromette la qualità dell’apprendimento.

Sappiamo bene che rimanere per ore sui libri quando si è stanchi significa soltanto sprecare tempo ed energie.
Leggere e rileggere lo stesso capitolo, paragrafo o concetto senza riuscire a comprenderlo è piuttosto inutile.

Eppure ci sono situazioni nelle quali non ci si può permettere di interrompere o rimandare lo studio; situazioni in cui, in un modo o in un altro, è necessario trovare le forze e la concentrazione per dedicarsi all’apprendimento in maniera produttiva.

In questo post l’università telematica Niccolò Cusano di Napoli ha raccolto alcune dritte e alcuni suggerimenti per studiare nonostante la stanchezza.

Scopriamoli insieme.

La mattina è il momento migliore

 Il vecchio detto ‘il mattino ha l’oro in bocca’ è perfetto per sintetizzare il concetto di questo paragrafo.

Studiare quando si è stanchi è difficile, ma lo diventa ancora di più quando lo si fa a fine giornata.
Alla stanchezza generale legata al periodo si aggiunge quella accumulata durante una giornata trascora tra impegni familiari e lavorativi.

L’ideale sarebbe svegliarsi prima la mattina e studiare quando la mente è fresca e più recettiva.
È preferibile studiare qualche ora in meno ma in maniera produttiva.
A conti fatti il tempo che impiegheresti di sera per assimilare un concetto potrebbe essere dimezzato di mattina, quando il cervello proviene da una notte di sonno e riposo, per cui garantisce performance migliori.

Accorcia la durata dei cicli di studio

Un’altra dritta per riuscire a studiare quando si è stanchi è gestire in maniera intelligente i cicli di studio. In altre parole identificare un tempo ideale per rendere produttivo ogni singolo ciclo.

Generalmente, la strategia giusta, è fare pause frequenti, per consentire alla mente di rigenerarsi.

In tal senso può essere utile la tecnica del pomodoro che, a differenza di quello che potrebbe sembrare, non è una ricetta di cucina, ma prende semplicemente il nome dal timer a forma di pomodoro usato in cucina per monitorare i tempi di cottura dei cibi.

Ideata negli anni Ottanta il metodo punta a gestire le tempistiche di un lavoro, e quindi anche dello studio, in maniera tale che risulti produttivo.

Lo strumento intorno al quale ruota il funzionamento della metodologia è il timer.
Ogni ciclo di studio deve durare 25 minuti esatti, allo scadere dei quali bisogna ‘staccare la spina’ e concedersi una pausa di 5 minuti.
Ogni 4 cicli di studio la tecnica prevede una pausa più lunga, della durata di 15 minuti.

Il presupposto fondamentale per riscontrare benefici nell’utilizzo della tecnica è il rispetto del suono del timer.

Rifocalizza l’obiettivo e ritrova la motivazione

Durante un percorso di studi può capitare di sentirsi scoraggiati di fronte ad un insuccesso o di una prospettiva di realizzazione ancora lontana dal punto di vista temporale.
La stanchezza sembra diventare una costante della propria quotidianità, amplificata da dubbi e perplessità sul proprio futuro.

In quei momenti è  importante focalizzare l’obiettivo finale a cui tendono i propri sacrifici: il conseguimento della laurea, la realizzazione di un’ambizione professionale o qualsiasi altro sogno da realizzare al termine degli studi.

La visualizzazione mentale del traguardo consente di ritrovare la motivazione e le energie giuste per affrontare e superare i momenti di stanchezza.

Fai attenzione a ciò che mangi

Può sembrare un’assurdità, eppure anche l’alimentazione può aiutare a combattere la stanchezza.

Alcuni nutrienti contribuiscono a migliorare le performance della memoria, altri invece appesantiscono e rendono difficile la concentrazione.

In linea generale nella dieta di uno studente dovrebbero abbondare frutta e verdura; ma anche il pesce, che per la presenza di Omega 3 è un potente alleato della memoria.

Per uno snack spezza fame l’ideale sarebbe preferire frutta secca, thè verde e cioccolato fondente.

Sono da evitare, tassativamente, merendine e bibite gassate o energizzanti; gli zuccheri in essi contenuti causano i cosiddetti ‘picchi glicemici’, che ‘infastidiscono’ le cellule nervose e causano stanchezza e sonnolenza.

Ora sai come studiare nonostante la stanchezza, o più in generale possiedi le armi per superare i momenti difficili e ritrovare la concentrazione.

Non ti resta che prendere spunto dai nostri suggerimenti per ritrovare la voglia di studiare.


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