Come fare una relazione di chimica: quello che devi sapere
Se hai deciso di approcciarti a studi scientifici o se sei già iscritto a una facoltà ingegneristica probabilmente ti capiterà prima o poi di chiederti come fare una relazione di chimica.
Nonostante siano caratterizzate da elementi di grande fascino, le materie scientifiche, se non affrontate nel modo corretto, possono risultare ostiche; l’apprendimento quasi impossibile.
Per agevolare lo studio di chimica, fisica e affini i programmi dei corsi di laurea in ingegneria prevedono innumerevoli attività di laboratorio, ossia esperienze pratiche che consentono di applicare la teoria e di assimilare in maniera solida concetti e formule.
Solitamente al termine di un’esperienza di laboratorio è prevista la stesura di una relazione finalizzata a descrivere dettagliatamente l’esperimento.
Relazione di chimica: come si scrive
Prima di addentrarci nell’ambito di regole e linee guida per la redazione di una relazione scientifica perfetta cerchiamo di capire cos’è e quali sono le finalità cui tende.
Iniziamo col dire che si tratta di un elaborato tecnico che spiega gli obiettivi dell’esperimento e le modalità di esecuzione.
La spiegazione deve essere precisa e dettagliata, al punto da consentire al lettore di riprodurre l’esperienza, nelle stesse condizioni, per verificare i risultati.
La stesura richiede una serie di accorgimenti che riguardano sia la parte contenutistica che la forma; il testo richiede chiarezza espositiva, ordine, precisione, capacità di analisi e allo stesso tempo di sintesi.
In altre parole il lavoro deve risultare fruibile e di facile interpretazione.
Linee guida per l’impostazione
Partendo dal presupposto che la relazione è indicativa della preparazione dello studente è facile comprendere che la redazione non può assolutamente essere affrontata con superficialità.
Di seguito l’università telematica Niccolò Cusano di Napoli ha raccolto in un elenco i punti da trattare e da inserire nel testo.
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Dati personali
Nome e cognome dello studente, data e corso sono gli elementi identificativi del lavoro, che solitamente vengono riportati su fogli precompilati. -
Titolo
È un elemento importantissimo, che spesso viene sottovalutato e composto frettolosamente.
Un buon titolo deve essere chiaro, sintetico, ma soprattutto deve consentire al lettore di farsi immediatamente un’idea del contenuto della relazione. -
Obiettivi
Il testo deve mettere in evidenza l’obiettivo cui tende l’esperienza di laboratorio.
Per ottenere un buon risultato è necessario elaborare e sviluppare nel dettaglio il titolo. -
Introduzione
La sezione deve indicare con estrema chiarezza i principi teorici sulla base dei quali è impostata l’esperienza di laboratorio. -
Sostanze utilizzate
Una buona relazione di chimica prevede l’indicazione di tutte le sostanze utilizzate durante l’esperimento.
L’elenco dei reagenti chimici deve essere dettagliato; deve riportare il nome della sostanza, la relativa formula e la concentrazione. -
Strumenti e apparati
Oltre all’elenco delle sostanze la relazione deve riportare anche tutte le strumentazioni e apparecchiature utilizzate nell’ambito dell’attività di laboratorio.
È quindi necessario riportare le caratteristiche della vetreria, degli strumenti di misurazione, degli strumenti di prelievo ecc. -
Procedimento e metodologia
Il cuore della relazione è rappresentato dalla sezione in cui viene descritta la metodica.
Per conferire al testo una maggiore chiarezza, sia grafica che per ciò che riguarda la comprensione, è consigliabile suddividere la descrizione del procedimento in punti.
Attraverso l’utilizzo dei verbi in modo impersonale bisogna elencare e descrivere sinteticamente i passaggi chiave dell’esperienza.
Affinché il testo risulti chiaro e comprensibile è fondamentale che tutti i passaggi siano collegati tra loro in maniera logica e sequenziale. -
Rappresentazione dei dati
La parte finale di una relazione di chimica è data dalla sezione in cui vengono elaborati i risultati.
I dati devono essere riportati con chiarezza, possibilmente attraverso l’utilizzo di grafici, tabelle e disegni. -
Conclusioni
L’ultima sezione dell’elaborato mette in relazione l’obiettivo del laboratorio con i risultati ottenuti.
A seconda della finalità cui tende l’esperienza, le conclusioni devono riportare la verifica sperimentale di concetti teorici, l’osservazione di determinate fenomenologie o l’acquisizione di tecniche di analisi.
Suggerimenti per la formattazione
Sintetizzando quanto fin qui evidenziato, una relazione di chimica ben fatta deve innanzitutto essere comprensibile; i vari passaggi devono seguire un filo logico, ossia devono consentire al lettore di comprendere senza difficoltà l’elaborato.
Immaginare che il destinatario non sia un professore, ma una persona che non conosce l’esperimento descritto, è lo stratagemma ideale per realizzare un lavoro chiaro e di facile comprensione.
Che si tratti di una relazione di chimica o di una relazione di fisica, un buon elaborato deve essere curato anche dal punto di vista del layout, ovvero dell’impaginazione.
Al fine di conferire al testo un aspetto gradevole, ordinato e preciso, bisogna seguire le seguenti linee guida:
- Utilizzare un carattere chiaro e comprensibile
- Utilizzare una dimensione del carattere media, tra i 10 e i 12 pt
- Limitare l’utilizzo dei colori ai grafici
- Giustificare il corpo del testo
- Utilizzare il verbo impersonale
- Formattare il testo con elementi di enfasi come ad esempio il grassetto, il corsivo o il sottolineato
Ora sai esattamente come fare una relazione di chimica; non ti resta che metterti all’opera ed iniziare ad impostare l’elaborato.