Cos’è e come si svolge un colloquio di orientamento al lavoro
L’attuale mercato professionale è regolato da dinamiche complesse, che evolvono e cambiano continuamente: ecco perché, oggi più che mai, è importante fare il punto della situazione attraverso un colloquio di orientamento al lavoro.
La competitività che caratterizza i vari settori professionali, unita alla realtà occupazionale del nostro paese, rende sempre più difficile l’inserimento nel mondo del lavoro.
Per chi non possiede un cospicuo bagaglio di esperienze lavorative la situazione si complica ulteriormente, per cui trovare un impiego a Napoli diventa un’impresa titanica.
Si pensi ad esempio alla condizione degli studenti universitari, in possesso di competenze aggiornate ma carenti in esperienze operative. Farsi notare, in Campania come nel resto delle regioni italiane, è piuttosto difficile.
Attraverso un incontro di orientamento al lavoro con una figura specializzata è possibile individuare i punti di forza, personali e strettamente legati alla specializzazione, da sfruttare in un programma personalizzato teso allo sviluppo di una gratificante crescita professionale.
Colloquio di orientamento professionale: cos’è e come si svolge
Il colloquio di orientamento al lavoro è uno strumento che si rivela particolarmente utile per tutte le tipologie di utenti alla ricerca della propria realizzazione professionale: sia per chi ha appena terminato gli studi e ha l’esigenza di trovare un’adeguata collocazione nell’ambito del settore di specializzazione e sia per chi desidera ricollocarsi nell’ottica di una crescita.
Si tratta di un processo che, in una prima fase, mira a raccogliere informazioni sull’utente per poi metterle in relazione con il contesto nel quale egli ambisce ad operare.
Nelle fasi successive il colloquio verte prevalentemente sul supporto motivazionale, inteso più che altro come guida alla decisione.
L’impostazione dell’incontro non è di tipo direttivo, ovvero non è finalizzata a fornire soluzioni preconfezionate, piuttosto è di tipo ‘facilitante’, nel senso che tende a sviluppare l’autonomia dell’individuo nel prendere una decisione allineata alle personali esigenze e ambizioni.
L’obiettivo finale del colloquio è sviluppare nelle persone la conoscenza del proprio potenziale, sia a livello operativo che di progettazione e decisione.
Le fasi
Sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è descritto con chiarezza il percorso di orientamento completo, il cui obiettivo finale è l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro.
Sono tre le fasi che caratterizzano il colloquio:
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Accoglienza: colloquio finalizzato a far emergere i bisogni dell’utente, indispensabili per strutturare un percorso personalizzato di ricerca di impiego.
Si tratta di un’attività che richiede operatori specializzati, in grado di indirizzare ogni singolo individuo verso la realizzazione delle personali esigenze e ambizioni lavorative. -
Orientamento di primo livello: raccolta delle informazioni necessarie per rilevare la propensione, pratica e professionale, dell’utente rispetto alle disponibilità lavorative presenti sul territorio.
La fase si concretizza nella registrazione dei dati anagrafici, dei percorsi formativi, delle esperienze lavorative pregresse e delle competenze. -
Orientamento di secondo livello: è la fase finale del percorso e può consistere in uno o più colloqui.
L’attività dell’orientatore consiste in un’analisi accurata di quelli che sono i punti di forze e di debolezza dell’utente, con l’obiettivo di strutturare un progetto formativo-lavorativo perfettamente allineato al profilo professionale.
La consulenza include anche il supporto alla redazione del curriculum, l’indicazione dei settori in crescita/declino e le opportunità concrete di occupazione legate alle figure più ricercate sul mercato.
Il ruolo dell’orientatore
Merita un approfondimento, per l’importantissimo ruolo che svolge, la figura dell’orientatore, ossia del profilo preposto all’attività di orientamento al lavoro.
Egli deve possedere le competenze, comunicative, empatiche e tecniche, necessarie per instaurare un rapporto di fiducia con chi ha di fronte; deve essere capace di identificare le domande giuste da porre all’utente, al fine di stimolare, attraverso le risposte, una migliore conoscenza di se stesso.
La conduzione del colloquio deve basarsi su un atteggiamento neutrale, che esprima il giusto equilibrio tra disponibilità e professionalità’/neutralità.
Sono quindi da evitare pregiudizi, giudizi e qualsiasi tipologia di interpretazione personale.
A tal proposito ci teniamo a mettere in luce un’importante opportunità occupazionale per tutti i profili interessati ad operare come orientatore o come career coach.
Che si tratti di un impiego nell’ambito della Pubblica Amministrazione o di una collaborazione con società di ricerca e consulenza, per lavorare nell’area della gestione e dello sviluppo delle Risorse Umane è necessario acquisire competenze e conoscenze specifiche.
A tal fine segnaliamo il master in ‘Human Resources management’ erogato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un corso post-laurea di II livello che mira a formare profili in grado di padroneggiare i più recenti strumenti di orientamento e formazione professionale.
Nel dettaglio il programma del master prevede l’approfondimento dei seguenti argomenti:
- Psicologia del lavoro
- Metodologie di insegnamento e sviluppo delle risorse umane
- Valutazione delle risorse umane
- Pianificazione e progettazione degli interventi di formazione
- Orientamento Professionale
- Gestione del telelavoro e della teledidattica
- Comunicazione aziendale: teoria e pratica
Il corso prevede un costo di 2.500,00 euro, da corrispondere in quattro rate di pari importo.
Per i dipendenti della P.A. è prevista una quota ridotta pari a 2.200,00 euro.
Per ulteriori dettagli sulla struttura didattica del master e sulle modalità di erogazione dei contenuti puoi contattare il nostro staff attraverso il modulo online che trovi qui!