Esempi di problem solving: come risolvere creativamente i problemi

Ti trovi di fronte a un ostacolo e stai cercando esempi di problem solving che possano essere applicati alla tua situazione?

Non importa quale sia l’ambito nel quale si presenta la difficoltà: ogni problema necessita di una soluzione.

Quando ci si ritrova di fronte a una difficoltà, di qualunque natura essa sia, la tendenza comune è cercare di risolverla utilizzando strategie già sperimentate, che in passato per una problematica simile hanno funzionato.
Non sempre però la medesima strategia risulta essere quella giusta e purtroppo non tutti sono in grado di comprenderlo velocemente; in tanti si ostinano a provare e riprovare nella vana speranza di ottenere qualche riscontro positivo, senza rendersi conto che l’insistenza complica il problema e lo articola ulteriormente.

Un buon problem solver sposta il punto di osservazione ampliando il ventaglio delle possibili soluzioni.

Ma procediamo per gradi …

Cos’è un problema

Il processo di problem solving implica l’esistenza di un problema, più o meno complesso, da risolvere.

Ma cos’è esattamente un problema? Esiste una definizione oggettiva oppure è un concetto soggettivo, fortemente dipendente dall’osservatore, ovvero da colui che si ritrova di fronte ad un ostacolo da superare.

Prescindendo dall’accezione puramente matematica passiamo ad analizzare le definizioni presenti sui siti di alcune enciclopedie online.

Wikipedia:

“Un problema, comunemente inteso, è un ostacolo che rende difficile raggiungere un determinato obiettivo o soddisfare una certa esigenza, frapponendosi tra la volontà dell’individuo e la realtà oggettiva. In senso più specifico con questo termine ci si riferisce ad una qualsiasi situazione o condizione che è irrisolta e che presenta delle difficoltà per la soluzione”

Treccani:

“Qualsiasi situazione, caso, fatto che, nell’ambito della vita pubblica o privata, presenti difficoltà, ostacoli, dubbi, inconvenienti più o meno gravi da affrontare e da risolvere”

Il problema può essere di varia natura: lavorativa, tecnica, emotiva, relazionale ecc.

Problem solving

Definito il concetto generale di problema è più semplice affrontare il passaggio successivo ad esso correlato, la risoluzione.

Il problem solving consiste nella capacità di risolvere problemi.

Si tratta di un complesso di tecniche e strategie individuate, analizzate e messe in atto da un solutore o da più solutori per risolvere una problematica.

È una competenza trasversale fondamentale in qualsiasi settore professionale, ma è anche una capacità indispensabile nella routine quotidiana.

Strategie ed esempi

Dopo aver spiegato cos’è il problem solving è tempo di capire come metterlo in atto.

Per molte persone la dote è innata ma ciò non significa che la capacità non possa essere  stimolata, sviluppata e/o acquisita con l’esperienza.

Di seguito l’Università Telematica Niccolò Cusano di Napoli ha raccolto alcune delle strategie più efficaci e utilizzate per risolvere i problemi, in ambito lavorativo ma non solo.

Analisi scritta

Tra gli esempi di problem solving più efficaci figura l’analisi scritta.
Probabilmente è la strategia più banale e scontata ma è anche quella che riscuote un maggiore successo a livello di risultati.

Per mettere in pratica la tecnica sono sufficienti una penna e un foglio bianco sul quale appuntare il problema e le rispettive peculiarità.
È fondamentale descrivere dettagliatamente la problematica rispondendo a domande del tipo: ‘perchè ti spaventa?’, ‘perché è identificata come problema?’, ‘quale tipologia di emozione ti provoca?’, ‘coinvolge anche altre persone?’ e via dicendo.

Dopo aver inquadrato la situazione problematica si procede con la parte operativa vera e propria che consiste nell’individuare una soluzione per ogni punto di domanda.

Giochi di ruolo

Una delle strategie più efficaci, utilizzata soprattutto all’interno di gruppi e team aziendali, consite nell’organizzare un gioco di ruolo.

Si procede con l’inscenare una ‘storia’ nella quale sia presente un ostacolo; ogni personaggio della storia, interpretato dai membri del gruppo, è tenuto a risolvere la difficoltà sulla base delle personali capacità e conoscenze.

La tecnica comporta due vantaggi: il coinvolgimento motivato e divertente delle persone coinvolte e l’esperienza che gli stessi individui acquisiscono in merito alla risoluzione delle problematiche aziendali.

Un ultimo aspetto da non sottovalutare è la possibilità di utilizzare la strategia come esercizio di team building.

risolvere problemi

Problem Solving Strategico

Noto con l’acronimo di PSS, il Problem Solving Strategico è un modello per la risoluzione dei problemi sviluppato da Giorgio Nardone.

La strategia messa a punto dallo psicoterapeuta è applicabile a qulsiasi tipologia di problema, ma risulta particolarmente efficace nei contesti manageriali e nelle aziende dove la risoluzione rapida delle problematiche è un’esigenza.

Nel dettaglio, il PSS spinge la mente ad accedere a nuove risorse, nuove forme di ragionamento; esso mira a liberare l’inventiva personale e la creatività.

Ecco i sette punti sui quali si basa il Problem Solving Strategico

  1. Definire il problema
  2. Concordare l’obiettivo
  3. Valutare le tentate soluzioni
  4. La tecnica del come peggiorare
  5. La tecnica dello scenario oltre il problema
  6. La tattica dei piccoli passi
  7. Aggiustare il tiro progressivamente

1 – Definire il problema significa renderlo concreto analizzandone e descrivendone tutte le caratteristiche: di cosa si tratta, chi sono i soggetti coinvolti, in quale contesto esso si verifica, in quale momento si manifesta, come funziona.
Nell’ambito del processo di definizione è utile inserire un semplice esercizio, rivolto ad aprire nuove prospettive: immaginare come il medesimo problema potrebbe essere percepito da altre persone, che conosciamo bene e delle quali riusciamo ad assumere il punto di vista.

2 – Condcordare l’obiettivo è la fase nell’ambito della quale si cerca di descrivere i cambiamenti concreti che permetterebbero di affermare che la problematica è risolta.
Si stabilisce quindi tutto ciò che è necessario si verifichi affinchè l’obiettivo fissato possa essere considerato raggiunto.
Per quanto apparentemente superflua l’operzione permette di individuare ed avere ben chiaro il focus dell’intervento.

3 – Valutare le soluzioni significa individuare e analizzare i tentativi fallimentari messi in atto per risolvere il problema.
L’analisi delle soluzioni che non hanno avuto successo è finalizzata ad individuare cosa non fare e ciò che invece potrebbe essere migliorato o modificato affiché funzioni.

4 – La tecnica del come peggiorare consiste nel rispondere ad un quesito piuttosto semplice: ‘come fare a peggiorare ulteriormente la situazione?’.
Partendo da tale domanda si procede con la descrizione delle possibili modalità di risoluzione del problema potenzialmente fallimentari.
L’obiettivo è essenzialmente quello di attivare la consapevolezza in merito alle soluzioni che non possono in alcun modo avere successo; la tecnica è finalizzata a suscitare una sorta di avversione verso le possibili azioni fallimentatri e nello stesso tempo a creare una leva motivazionale forte e produttiva.

5 – La tecnica dello scenario oltre il problema consiste nell’immaginare lo scenario al raggiungimento dell’obiettivo.
Si tratta in altre parole di ipotizzare dettagliatamente le caratteristiche di una situazione ideale, nella quale la problematica è stata ampiamente risolta.
Successivamente ci si concentra e si lavora sugli aspetti dello scenario immaginato che potrebbero essere concretamente realizzati.

6 – La tecnica dello scalatore, detta anche dei piccoli passi, consiste nell’impostare il lavoro iniziale di risoluzione del problema sugli interventi più piccoli e semplici da realizzare.
Così come farebbe uno scalatore la tecnica prevede lo studio del percorso a ritroso, partendo idealmente dalla vetta per raggiungere la base della montagna, che nel nostro caso è identificabile nel problema.
L’espediente è finalizzato ad evitare progetti fuorvianti rispetto all’obiettivo e ad individuare il percorso minimo, frazionato in stadi, essenziale per risolvere la difficoltà.

7 – Aggiustare il tiro progressivamente è una strategia da adottare soprattutto quando la problematica è caratterizzata da una complessità tale da richiedere un insieme di soluzioni.
La tecnica suggerisce di procedere un passo alla volta, ovvero di affrontare prima le difficoltà più semplici e via via procedere con quelle più complesse.
È importante mantenere, nel corso dei vari step, una visione globale della situazione, tenendo sempre bene a mente il punto di arrivo.


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