Processo amministrativo: cos’è e come funziona
Processo amministrativo, ricorso al tar, primo grado, grado di appello e tutela degli interessi legittimi contro gli atti della Pubblica Amministrazione sono concetti che rientrano nell’ambito del diritto amministrativo.
La materia rappresenta il pane quotidiano per chi desidera intraprendere una carriera di successo legata alle professioni legali.
I paragrafi che stai per leggere ti forniranno una panoramica generale dell’argomento; partiremo da definizioni e articoli normativi per arrivare ai percorsi di specializzazione per diventare professionisti della materia.
Giustizia amministrativa: la normativa
La Costituzione della Repubblica Italiana garantisce al cittadino la possibilità di difendere le proprie posizioni attraverso gli articoli 24, 103, 113, che riportiamo di seguito.
Articolo 24
“Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado di procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la ripartizione degli errori giudiziari.”
Articolo 103
“Il Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia amministrativa hanno giurisdizione per la tutela nei confronti della pubblica amministrazione degli interessi legittimi e, in particolari materie indicate dalla legge, anche dei diritti soggettivi.”
Articolo 113
“Contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa.
Tale tutela giurisdizionale non può essere esclusa o limitata a particolari mezzi di impugnazione o per determinate categorie di atti.
La legge determina quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della pubblica amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dalla legge stessa.”
La giustizia amministrativa è disciplinata dal Codice del processo amministrativo, approvato con d.lgs. n. 104 del 2 luglio 2010 e composto dai seguenti 5 libri:
- Disposizioni generali (artt. 1 – 39)
- Processo amministrativo di primo grado (artt. 40 – 90)
- Impugnazioni (artt. 91 – 111)
- Ottemperanza e riti speciali (artt. 112 – 132)
- Norme finali (artt. 133 – 137)
Cos’è e come funziona il processo
Per chi si approccia alla materia per la prima volta e non ha assolutamente idea di cosa sia un processo amministrativo abbiamo deciso di riportare qualche definizione, presente sul web, per iniziare a familiarizzare con il procedimento.
Partiamo da Wikipedia:
“Il processo amministrativo nell’ordinamento italiano è quel procedimento giurisdizionale, disciplinato dal Codice del processo amministrativo, al quale una persona, fisica o giuridica, può rivolgersi al fine di ottenere la tutela di un ‘interesse legittimo’ di cui è titolare, o al fine di soddisfare una pretesa risarcitoria derivante da una lesione di un suo diritto soggettivo ed ora anche di un suo interesse legittimo.”
Il procedimento giurisdizionale è regolato dal diritto amministrativo, ossia da quella branca del diritto pubblico che disciplina l’attività della Pubblica Amministrazione, sia in riferimento al perseguimento dell’interesse pubblico e sia al rapporto con i cittadini.
Entrando maggiormente nel dettaglio della materia esso regola la PA in riferimento alla struttura, agli interessi pubblici che persegue, alle modalità che può utilizzare nello svolgimento delle proprie funzioni e ai rapporti con il privato.
I principi sui quali si basa il diritto in oggetto sono:
-
Principio di legalità
Ogni attività svolta nell’ambito del potere pubblico deve trovare fondamento nella legge. -
Principio di imparzialità
L’amministrazione ha il dovere di svolgere le sue funzioni senza, in alcun modo, discriminare i soggetti coinvolti nella sua azione. -
Principio di buon andamento
La PA deve agire in maniera efficiente affinché venga raggiunto un ‘utile sociale’, se necessario anche attraverso il sacrificio di posizioni soggettive. -
Principi di autonomia e decentramento
Stabiliti dall’art. 5 della Carta Costituzionale, i principi di cui sopra riconoscono le autonomie locali e decentrano dal punto di vista amministrativo i servizi dipendenti dallo Stato. -
Principi di sussidiarietà, adeguatezza e leale collaborazione
Per sussidiarietà si intende l’attribuzione delle competenze ai livelli governativi più prossimi ai cittadini, come ad esempio regioni ed enti locali (sussidiarietà verticale) oppure alle formazioni sociali o agli individui (sussidiarietà orizzontale).
Il principio di differenziazione tiene conto delle caratteristiche dei livelli di governo, sia dal punto di vista strutturale che organizzativo e associativo.
La leale collaborazione si riferisce alle relazioni, di tipo organizzativo, tra le amministrazioni pubbliche. Il principio definisce il potere sostitutivo del governo laddove venga meno l’adempimento degli obblighi da parte degli enti territoriali.
Le fasi
Il processo amministrativo si sviluppa attraverso quattro fasi:
- Iniziativa
- Istruttoria
- Decisoria
- Integrativa dell’efficacia
Il processo si svolge in primo grado dinanzi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e in grado di appello dinanzi alle Sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato.
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