Come studiare 8 ore al giorno: cosa fare e cosa evitare

La preparazione degli esami all’università presuppone ritmi di studio intensi; ecco perché gli studenti ai primi approcci con il mondo universitario si domandano come studiare 8 ore al giorno rendendo produttivo l’apprendimento.

È piuttosto evidente che il numero di ore da destinare quotidianamente allo studio dipende da una serie di fattori che cambiano da studente a studente.

Indirizzo di studio, materie più o meno complesse, l’approssimarsi di un esame, ritardi accumulati, attitudini ed esigenze personali, sono alcune delle variabili che intervengono nella definizione di un tempo ‘ideale’ per una sessione di studio produttiva.

Ecco quindi che le otto ore possono diventare 10… oppure 4.

La verità è che non esiste una regola precisa.

Studiare 8 ore al giorno: ecco come essere produttivi

Partendo dal presupposto che il riferimento temporale scelto per intitolare il nostro post è puramente indicativo, e non ha in nessun modo la presunzione di rappresentare un dato oggettivo, cercheremo di capire quali sono le cose da fare e quelle da evitare per riuscire ad impostare e gestire con successo una lunga sessione di studio.

Nel corso dei prossimi paragrafi l’università telematica Niccolò Cusano di Napoli ha raccolto una serie di dritte e suggerimenti per ottimizzare tempi ed energie.

Il metodo

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: uno studio produttivo parte da un metodo efficace.

Fin dalle scuola elementari insegnanti e genitori hanno cercato di farci comprendere il valore di una buona metodologia di apprendimento, ovvero di un’impostazione che includa organizzazione, costanza e puntualità.

All’università, dove lo studente ha la responabilità di autogestirsi per ciò che concerne le tempistiche e le modalità di studio, il metodo assume un’importanza fondamentale per la preparazione degli esami.

Ogni studente ha peculiarità ed esigenze diverse, per cui è praticamente impossibile definire un metodo valido per tutti.
Esistono tuttavia alcune linee guida generali, che rappresentano le basi fondamentali per rendere efficace e produttiva qualsiasi tipologia di impostazione dell’apprendimento.

Il primo requisito di un buon metodo di studio è la pianificazione.
I ritmi universitari ruotano intorno alla preparazione degli esami che, a prescindere dalla materia di riferimento, prevedono centinaia e centinaia di pagine da assimilare.
Programmare la mole di lavoro da portare a termine quotidianamente è fondamentale per evitare le maratone di studio a ridosso della fatidica data.

Il rispetto di una tabella di marcia è quindi il punto di partenza essenziale per costruire una carriera universitaria di successo.

Al planning si aggiungono tecniche e strumenti vari, finalizzati a memorizzare più velocemente, riassumere in maniera sintetica, favorire la concentrazione ecc.

La lettura veloce, le mappe mentali, gli schemi a cascata, le tecniche di concentrazione sono alcuni degli elementi che possono essere inseriti all’interno di una metodologia vincente.

La panoramica degli argomenti

Per rendere produttive otto ore di studio è importante partire da un’idea generale della materia, ovvero del capitolo o dei capitoli da affrontare.

Attraverso l’indice, e più precisamente attraverso titoli e sottotitoli, è possibile farsi un’idea generale sia della mole di lavoro e sia della tipologia e della complessità degli argomenti.

Le pause

Studiare non significa semplicemente rimanere seduti per ore davanti ad un testo.

Dopo otto ore di scrivania ci si sente una specie di supereroe, con la percezione di aver portato a termine una vera e propria mission impossible.
Purtroppo però il tempo non sempre corrisponde a qualità.

Studiare bene significa memorizzare comprendere e assimilare, e purtroppo in tantissimi casi ci si accorge dopo ore di studio di aver assimilato poco o niente.

Ostinarsi a rimanere seduti alla scrivania quando la concentrazione manca è uno spreco inutile di tempo ed energie.

Per riuscire a rendere produttiva una lunga sessione di studio bisogna fare delle pause ad intervalli regolari, così da mantenere sempre alto il livello di concentrazione.

La scelta dei momenti ‘giusti’

Studiare dieci ore al giorno, otto ore o sei ore non significa necessariamente farlo in maniera continuativa.

Il numero di ore stabilito dallo studente come ‘ideale’ per superare brillantemente un esame può essere, a seconda delle esigenze o delle preferenze, suddiviso nel corso della giornata in mini sessioni di studio, ad esempio della durata di tre ore ciascuna.

È importante, in tal senso, individuare i momenti della giornata in cui si è più produttivi per riservarli all’apprendimento; chiramente compatibilmente con gli eventuali impegni personali.

In linea generale la mattina è il momento della giornata in cui la mente è più ricettiva; la sera è invece il momento ideale per il ripasso; ma anche in questo caso non esiste una regola universale.

A seconda del tipo di vita, dei ritmi quotidiani e delle personali attitudini, si può essere più predisposti alla concentrazione, e quindi allo studio, di sera o di pomeriggio.

Spesso la maggiore o minore predisposizione ad assimilare concetti e informazioni può dipendere anche dalla materia, ovvero dalla tipologia di argomento.

Ora che sai come studiare 8 ore al giorno senza sprecare tempo ed energie non devi fare altro che impostare la tua prossima sessione di studio sulla base dei nostri suggerimenti e testarne i benefici.

Buon lavoro!

Credits immagine: DepositPhoto.com/lanakhvorostova


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