Come funzionano gli esami universitari: la guida passo passo

Sapere come funzionano gli esami universitari è il presupposto fondamentale per prepararli, affrontarli e superarli con successo.

Ecco perché l’Università Telematica Niccolò Cusano di Napoli ha deciso di realizzare una guida pratica, che spieghi passo passo come si svolgono e quali sono le modalità per essere ammessi alla prova.

Esami di ingegneria, di giurisprudenza, di psicologia o di economia: ogni facoltà è legata ad un determinato numero di prove che, volente o nolente, provocano ansia, agitazione e preoccupazione, soprattutto per chi si approccia per la prima volta alle dinamiche e alle tempistiche universitarie.

Come funzionano gli esami all’università

Partiamo dall’anno accademico, che solitamente è diviso in due semestri: da settembre a febbraio e da marzo a luglio. Ad Agosto ci si riposa.

Ogni facoltà prevede un piano di studi che implica il conseguimento di un determinato numero di CFU (Crediti Formativi Universitari) attraverso la frequenza di corsi e il superamento di esami.
Alcuni corsi inseriscono tra i requisiti indispensabili per sostenere l’esame una determinata percentuale di presenze alle lezioni, al di sotto della quale il corsista non è ammesso oppure è costretto ad integrare lo studio con l’acquisto di testi supplementari.

Per ogni esame sono previste più sessioni, generalmente tre ordinarie più eventuali straordinarie, nell’ambito delle quali è disponibile un numero variabile di appelli (date in cui è possibile sostenere l’esame).
A seconda della materia l’esame può prevedere un’unica prova scritta oppure un’unica prova orale, o anche entrambe.

Modalità di prenotazione

Dal momento che ogni ateneo ha una propria regolamentazione interna, nell’ambito della quale sono previste specifiche modalità e tempistiche di prenotazione, prenderemo in esame l’iter stabilito dalla  Niccolò Cusano.

L’università telematica mette a disposizione dello studente una piattaforma pratica e intuitiva che consente di finalizzare la prenotazione dell’esame comodamente online, attraverso il sito ufficiale dell’ateneo.
Il primo step consiste nell’effettuare l’accesso alla propria area personale, tramite la username e la password ricevute in fase di iscrizione.
Alla voce ‘materiali’ sono presenti le due possibilità di prenotazione: ‘prenotazione sede di Roma’ e ‘prenotazione sede esterna’, da scegliere in base alla tipologia di esame e/o alla vicinanza alla sede centrale piuttosto che a uno dei learning center distribuiti in tutte le principali città italiane.

Tempistiche

Affinché la prenotazione risulti valida bisogna rispettare alcuni parametri temporali.

Gli esami possono essere prenotati da 30 a 7 giorni prima della data di appello; in ogni caso, la prima prova può essere sostenuta dopo 90 giorni dall’immatricolazione.

Per ogni iscritto sono disponibili 20 sessioni di esame all’anno (accademico): 10 delle quali sostenibili presso la sede centrale (Roma) e 10 presso le sedi esterne (learning center).
Presso le sedi d’esame esterne è possibile sostenere un solo esame al mese,.

Per quanto riguarda il conseguimento dei crediti formativi, l’attuale normativa prevede un limite annuo pari a 60, dal quale sono però esclusi i cfu maturati attraverso attività universitarie o professionali pregresse.

Le date di appello sono disponibili online, sul sito dell’Unicusano, alla voce ‘date appelli’ presente all’interno della sezione ‘studenti’.
La stessa sezione contiene tutte le info utili sia per la prenotazione che per lo svolgimento dell’esame.

Modalità di svolgimento

Enriamo nel cuore del nostro post per comprendere come si svolgono nel concreto gli esami universitari.

Così come accade per l’iter burocratico, le modalità dipendono in gran parte dall’ateneo, e più in particolare dal professore; può quindi capitare che nell’ambito dello stesso ateneo i docenti scelgano di esaminare i corsisti utilizzano approcci e sistemi differenti.

Partiamo dalla composizione della commissione, formata generalmente dal docente e da uno o più assistenti.
La verifica può essere condotta soltanto dal professore, da un assistente o anche da entrambi.

Le domande

Cosa chiedono i professori durante un esame universitario?
Il quesito spopola tra gli studenti che si avvicinano alla data della ‘fatidica’ prova orale.

Partendo dal presupposto che non è possibile dare una risposta univoca, che chiaramente dipende dalla materia e dal professore, cercheremo di capire quali sono le tipologie di domande più comuni.

Il docente, o uno dei suoi assistenti, può chiedere al corsista di dimostrare la sua padronanza di un argomento generale attraverso un’esposizione a grandi linee.

Una seconda tipologia di richiesta può riguardare l’illustrazione di un particolare specifico inerente la materia; in tal caso lo studente deve dare dimostrazione del suo grado di comprensione e approfondimento di un determinato argomento.

Tra le varie possibilità figurano anche la richiesta del ‘collegamento’ e dell’opinione personale, entrambe finalizzate a verificare la capacità di argomentare e rielaborare il materiale studiato.
Anche in questo caso si tratta di una modalità che consente di verificare il grado di apprendimento e comprensione della materia.

La durata

Rimaniamo nell’ambito dei parametri che non seguono regole precise, ma che sono legati alla discrezione del docente: la durata della prova.

Non essendo previsti limiti o vincoli, ogni professore decide autonomamente se 20 minuti possono bastare per capire il grado di preparazione dello studente o se invece è necessario più tempo.

La decisione è tendenzialmente dipendente dal caso specifico, dagli eventuali dubbi del docente in merito alla valutazione e in alcune circostanze anche dal numero di candidati da esaminare.

Il voto

Il voto degli esami universitari si esprime in trentesimi; si parte da un minimo di 18 per arrivare ad un massimo di 30, al quale può eventualmentte essere aggiunta la lode.

Lo studente, rispetto alla valutazione ottenuta, ha due possibilità: accettarla oppure rifiutarla nel caso la ritenga troppo bassa.

Nel caso di accettazione il voto viene verbalizzato sul libretto universitario e utilizzato come dato per il calcolo della media; in caso di rifiuto non è prevista verbalizzazione per cui lo studente ha la possibilità di sostenere di nuovo l’esame, senza alcun tipo di penalizzazione.

Può anche verificarsi l’ipotesi di una bocciatura, che può essere recuperata senza lasciare traccia di sé, nè sul libretto, nè sul voto del successivo tentativo e nè tanto meno sulla media finale.

Consigli utili per superare gli esami universitari

Alla domanda ‘come superare gli esami universitari?’ esiste una sola risposta universalmente valida: studiare con impegno, costanza e metodo.

Esistono tuttavia suggerimenti, dritte, accorgimenti e ‘trucchetti’ per aumentare le chance di superare con successo una prova.
Dalle tecniche di lettura veloce alle mappe mentali, passando per la tecnica del pomodoro, la tecnica dei Loci, il metodo Cornell e lo skimming, le possibilità sono infinite.

Memorizzare più velocemente, agevolare i collegamenti tra le materie, ricordare più facilmente termini e informazioni sono alcune delle attività che è possibile agevolare grazie alle varie metodologie e tecniche sperimentate e testate nel corso dei secoli.
Dal momento che ognuno di noi ha peculiari capacità e propensioni, non è possibile individuare una metodologia universalmente valida ed efficace; ogni studente deve essere in grado di selezionare quelle che maggiormente si allineano alle personali attitudini ed esigenze.

Continuiamo con una dritta che riguarda le domande poste dal professore.
È piuttosto evidente che trattandosi di un esame, ovvero di una prova attraverso la quale viene valutata la preparazione di un candidato, non è possibile conoscere le domande in anticipo.
È tuttavia possibile capire l’orientamento del professore in merito all’approccio utilizzato in fase di interrogazione.

Seguire gli esami dei colleghi è una strategia che determina due importanti vantaggi: il primo riguarda la comprensione del metodo di interrogazione e il secondo la possibilità di capire la tipologia di domande più ricorrente.

Ciò chiaramente non significa avere la garanzia che il docente rispetti la linea seguita fino a quel momento, potrebbe tranquillamente decidere di stravolgere il metodo e utilizzare un approccio totalmente differente.

Concludiamo la guida dedicata agli esami universitari con un suggerimento che riguarda il look giusto per presentarsi di fronte a un docente.
Non ti indicheremo i capi di abbigliamento da indossare ma ti forniremo semplicemente le linee guida per scegliere un outfit idoneo all’occasione.

In linea generale è consigliabile evitare gli abiti troppo eleganti, i colori eccessivamente sgargianti e gli accessori vistosi.

Banditi cappellini, vestiti macchiati e look eccessivamente eccentrici.

Ora sai esattamente come funzionano gli esami universitari per cui non ti resta che iniziare ad organizzare lo studio che ti condurrà al raggiungimento del traguardo ‘laurea’.


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