Cos’è l’apprendimento esperienziale e come può migliorare il tuo lavoro?

Un detto latino recita ‘Non scholae, sed vitae discimus’, che tradotto letteralmente significa ‘non impariamo per la scuola ma per la vita’; anche se nella maggior parte dei casi sono proprio le esperienze della vita ad isegnarci qualcosa, ecco perché si parla di apprendimento esperienziale.

La quotidianità offre ad ognuno di noi tante e diverse forme di apprendimento, che derivano dal vissuto personale e che in maniera conscia o inconscia determinano quello che in inglese viene chiamato ‘experiential learning’. 

Definizione di apprendimento

“L’apprendimento, nella psicologia congnitiva, consiste nell’acquisizione o nella modifica di conoscenze, comportamenti, abilità, valori o preferenze e può riguardare la sintesi di diversi tipi di informazione.” (Wikipedia)

“Nella ricerca sia psicologica che etologica, acquisizione persistente di modificazioni del comportamento, dal semplice condizionamento di riflessi primari fino a forme complesse di organizzazione delle informazioni.” (Treccani)

Le due definizioni sopra riportate ci permettono di capire a grandi linee cos’è l’apprendimento, ovvero in cosa consiste.

Per rendere più semplice il concetto, si tratta di un processo attraverso il quale gli individui acquisiscono o modificano capacità, abilità, conoscenze e comportamenti.
L’apprendimento può quindi essere determinato dallo studio, dall’istruzione, dall’esperienza diretta, dall’osservazione e dal ragionamento.

Nel corso dei prossimi paragrafi l’università telematica Niccolò Cusano di Napoli intende fornire ai lettori un approfondimento sul tipo di apprendimento basato sull’esperienza, per consentire una maggiore comprensione delle relative caratteristiche e potenzialità.

Apprendimento ed esperienza

Comunemente l’apprendimento e associato allo studio ‘tradizionale’, alla scuola, all’università, ai libri e a pagine e pagine di nozioni e informazioni teoriche.
In realtà si tratta di un processo evolutivo, e quindi di cambiamento, determinato da differenti fattori.

L’apprendimento esperienziale, oggetto di approfondimento di questo post, deriva dall’esperienza vissuta, ed è considerato il ‘quarto sapere’. Nello specifico il concetto identifica un processo basato sull’esperienza, cognitiva, emotiva e sensoriale, dalla quale parte la costruzione della conoscenza.

Attraverso l’osservazione e la trasformzione si attiva l’experiential learning.

Competenze, conoscenze e abilità vengono acquisite dall’individuo al di fuori dei tradizionali contesti di apprendimento ‘scolastici’.
Il processo non passa attraverso la classica acquisizione passiva di informazioni e concetti teorici, ma si basa sull’esperienza diretta.

L’apprendimento esperienziale è stato studiato da due grandi autori, Dewey e Piaget, per poi essere approfondito, sviluppato e diffuso dal teorico David Kolb.
L’educatore e psicologo statunitense è famoso per la sua teoria dell’apprendimento, la quale sostiene che l’esperienza viene trasformata in conoscenza.

Il modello di apprendimento esperienziale sviluppato da Kolb segue un processo a spirale, composto da quattro fasi:

  1. Esperienza concreta: apprendimento basato sull’aspetto emozionale dell’esperienza, per cui intuizioni, percezione e interpretazione personale.
  2. Osservazione riflessiva: apprendimento basato sull’analisi e la comprensione delle sensazioni e dei comportamenti attraverso l’osservazione e l’ascolto.
  3. Concettualizzazione astratta: l’apprendimento è determinato da un’organizzazione delle informazioni basata sulla logica, ovvero su una schematizzazione di concetti e abilità estesa a situazioni personali.
  4. Sperimentazione attiva: fase in cui viene verificato e sperimentato l’apprendimento (competenze e conoscenze acquisite) e i relativi risultati. Si tratta quindi del momento che identifica l’esperienza concreta e che determina l’evoluzione.

Il processo viene quindi rappresentato in un ciclo nell’ambito del quale l’apprendimento può iniziare indistintamente da uno dei quattro punti.

In collaborazione con Roger Fry, Kolb mise a punto un questionario rivolto ad identificare lo stile di apprendimento degli individui.

Quattro furono gli stili identificati:

  1. Convergente -> concettualizzazione astratta + sperimentazione attiva
  2. Divergente -> esperienza concreta + osservazione riflessiva
  3. Assimilativo -> concettualizzazione astratta + osservazione riflessiva
  4. Adattivo -> esperienza concreta + sperimentazione attiva

La didattica esperienziale

Oggi il valore dell’esperienza nell’ambito del processo di apprendimento è riconosciuto anche nei contesti scolastici.

Gli insegnanti e in generale le istituzioni che operano nell’ambito dell’istruzione utilizzano il modello della didattica esperienziale.

Fin dai primi livelli di istruzione agli studenti vengono offerti gli strumenti per imparare attraverso l’esperienza concreta.
Nozioni e concetti teorici vengono applicati a situazioni concrete, per le quali si rendono necessari processi di rielaborazione e ragionamento dei concetti stessi al fine di adottare un adeguato comportamento.

Si tratta quindi di un processo che tende all’evoluzione e alla crescita personale.

La formazione esperienziale in ambito professionale

Il modello esperienziale trova applicazione anche in altri campi, non soltanto in quello scolastico.
La metodologia viene utilizzata anche da psicologi, pedagogisti, animatori, educatori, coach e responsabili delle risorse umane.

In ambito aziendale la formazione esperienziale risulta particolarmente utile ai fini della produttività.
Le risorse umane vengono formate, aggiornate e riqualificate attraverso la simulazione di esperienze reali, nell’ambito delle quali il singolo profilo viene chiamato a ricoprire ruoli finalizzati a sviluppare capacità di riflessione, creatività e ragionamento.

Dalle caratteristiche analizzate nel corso di questo post è facile dedurre il valore dell’apprendimento esperienziale in ambito professionale.
Non a caso il know how pratico-operativo, ovvero l’esperienza sul campo, è uno dei requisiti più ricercati dai recruiter; un requisito che in molti casi, e soprattutto in particolari settori del mercato, fa la differenza rispetto alla specializzazione impostata sulla teoria.

Credits immagine: DepositPhoto.com/manczurov


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